1. Introduzione
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si sono recentemente pronunciate su una questione di rilievo in ambito tributario: la responsabilità dei soci per i debiti fiscali di una società cancellata dal registro delle imprese. La decisione fornisce chiarimenti in merito ai limiti della successione nei debiti della società e alla necessità di un autonomo avviso di accertamento nei confronti dei soci.
2. Il Caso di Specie
La vicenda trae origine dall’accertamento fiscale nei confronti della società X S.r.l., successivamente estinta. L’Agenzia delle Entrate aveva proseguito l’azione nei confronti degli ex soci, sostenendo che, in virtù dell’art. 2495 cod. civ., essi fossero responsabili per i debiti societari nei limiti delle somme ricevute in sede di liquidazione.
Gli ex soci, da parte loro, eccepivano l’inesistenza del presupposto per la loro responsabilità, evidenziando di non aver ricevuto alcuna ripartizione in fase di liquidazione. Il contenzioso giungeva sino alla Corte di Cassazione, che rimetteva la questione alle Sezioni Unite per chiarire i criteri di successione nei debiti tributari.
3. La Decisione delle Sezioni Unite
Le Sezioni Unite confermano che la cancellazione della società determina un fenomeno di tipo successorio in capo ai soci, i quali subentrano nei rapporti obbligatori della società, ma solo nei limiti di quanto ricevuto in sede di liquidazione.
Tuttavia, viene chiarito che la responsabilità dei soci per i debiti tributari della società estinta non può essere affermata in modo automatico. L’Agenzia delle Entrate deve notificare un autonomo avviso di accertamento ai soci, in quanto la loro responsabilità deve essere provata dall’amministrazione finanziaria e non può essere dedotta in modo implicito nel giudizio instaurato dalla società.
Inoltre, si ribadisce che l’interesse ad agire dell’Amministrazione finanziaria non è escluso dalla mancata riscossione di somme da parte dei soci, potendo la pretesa erariale fondarsi anche su eventuali sopravvenienze attive o sulla necessità di escutere garanzie.
4. Confronto con gli Orientamenti Precedenti
Le Sezioni Unite richiamano e consolidano precedenti arresti giurisprudenziali, tra cui:
- Cass. SSUU n. 6070/2013: viene confermata la natura successoria del passaggio dei debiti della società ai soci.
- Cass. n. 9672/2018: aveva già chiarito che l’eccezione di mancata riscossione di somme non può essere introdotta nel giudizio relativo alla pretesa erariale nei confronti della società, ma deve essere dedotta in un distinto giudizio di accertamento nei confronti dei soci.
- Cass. SSUU n. 619/2021: ha ribadito che il processo tributario, pur essendo di natura impugnatoria, consente anche un accertamento di merito sulla responsabilità patrimoniale del contribuente.
Le Sezioni Unite si distaccano invece dall’orientamento espresso da Cass. n. 31904/2021, che aveva ritenuto possibile l’iscrizione a ruolo del debito tributario direttamente nei confronti dei soci senza la necessità di un autonomo avviso di accertamento.
5. Implicazioni Pratiche della Sentenza
Questa decisione ha un impatto significativo sulla gestione del contenzioso tributario. Le principali conseguenze pratiche sono:
- L’Agenzia delle Entrate non può procedere automaticamente nei confronti dei soci sulla base dell’accertamento originariamente emesso nei confronti della società, ma deve attivare un nuovo procedimento di accertamento.
- I soci possono difendersi impugnando l’eventuale avviso di accertamento a loro notificato, contestando la loro responsabilità e l’assenza di somme percepite dalla liquidazione.
- Si conferma l’applicabilità dell’art. 36 d.P.R. 602/73, che impone un atto motivato nei confronti dei soci per poter agire nei loro confronti.
6. Conclusioni
Le Sezioni Unite chiariscono definitivamente che la responsabilità degli ex soci per i debiti tributari della società estinta non è automatica, ma necessita di un autonomo accertamento. Questa pronuncia tutela i soci da azioni dirette prive di fondamento e conferma il principio secondo cui il processo tributario deve garantire il pieno contraddittorio anche in caso di successione nei debiti societari.
La sentenza si inserisce in un panorama giurisprudenziale che, negli ultimi anni, ha rafforzato la tutela del contribuente, imponendo all’Amministrazione finanziaria precisi obblighi probatori prima di poter avanzare pretese fiscali nei confronti di ex soci.
Dr.ssa Eleonora Casarotto