Il nuovo correttivo al Codice Appalti: una barriera contro gli appalti illeciti

4 Febbraio 2025

Il Decreto correttivo al Codice degli Appalti (D. Lgs. n. 209/2024) introduce nuove regole per l’individuazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicabile nei contratti pubblici. L’obiettivo della norma è evitare fenomeni di dumping contrattuale e irregolarità nell’inquadramento dei lavoratori, spesso utilizzati per abbattere il costo del lavoro in modo illecito. Tuttavia, l’applicazione delle nuove regole si presenta come un vero e proprio percorso a ostacoli per le stazioni appaltanti.

Stretta connessione e rappresentatività: i nuovi criteri per i CCNL negli appalti pubblici

Il nuovo articolo 11 del Codice degli Appalti cit. stabilisce che ai lavoratori impiegati nei contratti pubblici si applichi il CCNL sottoscritto dalle associazioni più rappresentative e strettamente connesso all’attività oggetto dell’appalto. Il decreto correttivo introduce l’Allegato I.01, che specifica due criteri chiave per l’individuazione del contratto corretto:

  1. Stretta connessione tra il CCNL e l’appalto – Le stazioni appaltanti devono identificare il CCNL di riferimento attraverso una verifica incrociata tra il codice ATECO dell’attività e gli archivi del CNEL. Tuttavia, la procedura è complessa poiché richiede un doppio passaggio tra archivi distinti, aumentando il rischio di errori e ritardi.
  2. Maggiore rappresentatività del CCNL – Dopo aver individuato i contratti applicabili, bisogna selezionare quello stipulato dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Questo viene determinato in base alle tabelle sul costo medio del lavoro adottate dal Ministero del Lavoro. In assenza di queste tabelle, la decisione spetta direttamente al Ministero, con il rischio di bloccare le procedure per tempi indefiniti.

Contrasto agli appalti illeciti: tra nuove garanzie e criticità operative

L’introduzione di questi criteri mira a prevenire l’uso di contratti collettivi non conformi o firmati da organizzazioni non rappresentative, una prassi spesso utilizzata negli appalti illeciti per ridurre il costo del lavoro e aggirare i diritti dei lavoratori. Tuttavia, la complessità della nuova normativa rischia di rallentare le procedure di gara e aumentare il contenzioso.

L’efficacia del Decreto dipenderà dalla capacità delle stazioni appaltanti di applicare correttamente le nuove regole e dalla tempestività delle risposte ministeriali. Se da un lato la norma rafforza le tutele per i lavoratori e contrasta pratiche elusive, dall’altro il rischio di ingessare il sistema degli appalti rimane alto.

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